In un periodo di emergenza sanitaria mondiale, come quello che purtroppo stiamo vivendo, in molti – soprattutto gli italiani in quanto gran bevitori di caffè (in media 6 kg a persona all’anno) – avranno fatto un po’ di scorte di confezioni di chicchi tostati e macinati. E quindi si pone un problema.
Come conservare in casa la scorta di caffè. Stare in casa per evitare il diffondersi del contagio è un sacrificio che tutti stiamo facendo con abnegazione e responsabilità. In questo momento più che in altri, ogni tanto, una buona tazza di caffè fatto con la moka ci aiuta certamente a sostenerci.
Fatta dunque la scorta, bisogna saper preservare le dispense di caffè.
Va detto che il caffè in chicchi resiste molto meglio al deterioramento da conservazione, ma è certo che la maggioranza preferisce il più pratico caffè in polvere pur se la miscela macinata perde un po’ dell’aroma.
Il caffè è sempre confezionato in sottovuoto e in confezioni scure per evitare che gli aromi si disperdano e per proteggere la miscela anche dalla luce.
Il caffè infatti viene in qualche modo danneggiato da aria, umidità, calore e luce.
Quindi ne deriva che per conservarlo si deve tenere al riparo da questi quattro elementi.
Ecco i suggerimenti principali:
- Non conservarlo in contenitori trasparenti, perché la luce ne altera la qualità.
- Utilizzare contenitori ermetici per limitare la dispersione dell’aroma ed evitare che la miscela incameri altri odori.
- Il contenitore deve essere di piccole o medie dimensioni, mai troppo grande per evitare che ci sia troppa aria all’interno
- Il caffè non va mai messo in frigorifero, per evitare l’umidità e gli sbalzi termici.
- Dato che il caffè mantiene le sue qualità organolettiche a una temperatura tra i 15 e i 25 gradi e un’umidità vicina al 50%, è sufficiente riporlo in una credenza, lontano da fonti di calore.
Il caffè ha una data di scadenza: quella sulle confezioni si riferisce solo alla conservazione delle proprietà organolettiche. Infatti, il caffè è un prodotto secco, per cui non diventa mai imbevibile o dannoso: semplicemente, dopo 24 mesi dall’imbustamento, in genere, non conserva gusto e aroma originari. Una colta aperta la confezione, invece, anche se conservato ermeticamente, sarebbe preferibile consumare il macinato nel giro di qualche settimana.
Visto che in tanti, non lavorando siamo a casa, vi segnaliamo qualche idea per impegnarvi un po’ con il fai da te. Che ne dite di riciclare la vecchia moka? A questo link trovate qualche suggerimento: http://www.italmoka.com/2020/03/05/qualche-idea-per-riciclare-la-vecchia-moka.html .
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