A fine aprile, già prima dell’annuncio della fase 2 della pandemia da Coronavirus, è stato aggiornato il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” che era stato già firmato il 14 marzo, attuando l’art. 1, comma 1, numero 9 del Dpcm dell’11 marzo 2020.
E’ fondamentale la sanificazione dei luoghi di lavoro , questo il concetto di base. E quindi tutti, anche bar e ristoranti principali luoghi di consumo del caffè che produciamo, dovranno eseguire ed ottemperare ad una serie di indicazioni. Vediamo quali. Ecco che cosa prevede il nuovo protocollo di sicurezza per convivere con il coronavirus .
E’ stata introdotta la sospensione delle attività dell’azienda o del lavoratore nei casi in cui esista una carenza di sicurezza. Forte quindi è l’obbligo da parte delle imprese di garantire quelle condizioni che assicurino adeguati livelli di protezione ai dipendenti.
Nello specifico, il Protocollo del 24 aprile, ha previsto un capitolo ad hoc, il quarto, che impone una serie di obblighi all’azienda.
Eccoli uno per uno:
- l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago
- nel caso di presenza di una persona con Covid-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020. Del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione
- occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi
- l’azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità ritenute più opportune, può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali (anche in deroga)
- nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria. Degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020.
E’ evidente quindi che la sanificazione è ormai un elemento necessario per i luoghi ad accesso pubblico come bar e ristoranti e per poter cercare comunque di contenere la diffusione del virus.
Così proprio come lo è il distanziamento sociale in questa fase 2 in cui con il virus dovremo tentare di convivere senza avere danni.