Abbiamo scritto di quando si vede che è buono assaje anche solo al primo sguardo. Ora vi spieghiamo come riconoscere invece quando non lo è.
Come capire quando un caffè espresso non è buono, anche solo dando uno sguardo a quello che vedete nel bar dove lo state per gustare, non è proprio impossibile. Basta che facciate al volo al volo attenzione a qualche cosa che ora vi scriviamo.
Partendo dalla convinzione che ogni bar o ristoratore svolga la sua opera sempre al meglio per fornire al suo cliente il miglior prodotto possibile, sappiamo però che purtroppo capita, anche se molto di rado, di incappare in un posto non degno di nota.
Allora, già al primo impatto con il locale, potrete notate la pulizia della struttura. Se non lo fosse, pulito, come pensate possano esserlo le loro attrezzature? Quelle attrezzature come ad esempio la macina, il filtro od anche la macchina dell’espresso nel suo insieme. E non basta solo nà pezza e nu poco d’acqua per la pulizia. Il caffè come potrete immaginare, a partire dal suo chicco è grasso. Infatti spesso luccica appena tostato proprio perché caccia un po’ del suo olio che fa parte poi del suo gusto, del suo aroma. Ebbene se all’assaggio noterete un sapore rancido, amaro o addirittura di cenere, siatene certi. Le attrezzature in questo posto sono sporche o mal pulite.
Un’altra cosa che potreste notare subito è quanto caffè c’è nella macina già macinato.
Se quello che vedete al suo interno è poco lucido, poco scuro, statene certi, è caffè vecchio. E avrà perso tanto del suo aroma. Hanno calcolato che il caffè macinato, deve essere consumato dopo massimo 15 minuti. Altrimenti perde circa il 70% dei suoi aromi. Praticamente saprà di poco e di niente. La colpa però potrebbe essere non dell’esercizio ma del torrefattore. Il produttore infatti se tosta a lunghe cadenze e non riesce a smaltire il prodotto, ne avrà in giacenza per un po’ di tempo prima che venga consumato. E nelle confezioni, anche se in chicchi, se si superano i tre mesi di non consumo dalla produzione, il caffè in chicchi non è più di qualità.
Ed è anche per questo, per rispetto della qualità e della clientela che noi tostiamo caffè a legna, ogni settimana da sempre. Forniamo quindi sempre caffè fresco ai nostri clienti e programmiamo al meglio le quantità. Preferiamo dover fare una tostatura speciale in più durante la settimana, piuttosto che avere delle giacenze di prodotto non consumato.
Queste sono solo un paio di suggerimenti che potrebbero esservi utili, ma tranquillamente ce ne potrebbero essere degli altri. Ma per gli altri, non è sufficiente solo uno sguardo “premonitore”. Occorrerebbe un assaggio che sfiora l’assaggio tecnico e forse non è il caso di affrontare l’argomento in un blog.
Se vi è piaciuto leggere come capire quando un caffè espresso non è buono al solo sguardo allora potrebbe farvi piacere leggere anche quest’altro di articolo sul perché a Napoli il caffè è sempre più buono. Si trova al link: http://www.italmoka.com/2017/06/06/segreto-caffe-napoletano-piu-buono.html .
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