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Caffè di alta qualità, di gourmet. Quante variabili per esserlo

E non è per niente facile anzi, è tra i prodotti più difficili al mondo con il quale a livelli di eccellenza.

Caffè di alta qualità possiamo subito dire che è quello principalmente prodotto in Italia, dove la torrefazione napoletana mantiene alto l’onore. Attenzione però, essere un marchio commercialmente conosciuto non sempre è sinonimo di qualità. Quindi imparate a conoscere meglio il prodotto che bevete. E attenti perché non è affatto facile conoscere proprio tutto del tuo chicco preferito.

Cominciate ad esempio dalla tazzina nella quale vi viene offerto o ve lo preparate da soli. Fate attenzione quando usate quale tazzina il caffè vi piace di più. Fredda, calda, spessa in ceramica oppure in bicchiere in vetro.

Insomma anche se la miscela è il top ma viene servite o lo consumate con l’accessorio sbagliato, tutto cambia. Dovreste poi cercare di scoprire da che percentuale di arabica e robusta è composta la miscela che più vi piace.

E si perché, tra l’altro, di varietà al mondo ce ne sono più di 60, tra queste 25 le più conosciute, ma solo quattro di queste le più usate, tra le quali le due prima citate. Ed anche i paesi d’origine dei baccelli che compongono la miscela sono importanti se non fondamentali. Della serie “dimmi di dove sei, e ti dirò chi sei”. Se sei di alta qualità oppure no.

Due sono i metodi di raccolta.

Il primo, Stripping, prevede lo strappo dalla pianta a prescindere. Solo dopo si controlla lo stato di maturazione. Il secondo, il metodo più pregiato, è il Picking, quello che assicura una qualità maggiore del chicco perché seleziona solo piante e rami maturi da cogliere.

A seconda poi della maniera di raccolta, c’è un metodo di lavorazione diverso. I chicchi da stripping subiscono la lavorazione bagnata, mentre quelli picking quella a secco, che ovviamente conserva meglio qualità del frutto.Da entrambi si ricavano chicchi che saranno conservati per circa 12 mesi in sacchi di juta.

caffè di alta qualità

caffè di alta qualità

Altro elemento fondamentale per il caffè di alta qualità è la tostatura. Quella che poi esalta, a seconda di come viene eseguita gusto, consistenza e aroma. Due i processi. Il primo, industriale, a ciclo continuo e in un combustore (forno) a letto.

Il secondo invece, a ciclo lento e fatto in un tamburo (forno) rotante che tosta i chicchi con aria calda, generata nel nostro caso da legna tagliata ad ascia. E legna solo di tre tipi. E questo metodo di tostatura, artigianale, necessità di grande professionalità poiché la cottura è controllata diciamo “ad occhio”. Se il chicco è di elevata qualità, questo è la maniera che ne esalta al meglio le sue doti.

Ecco sono queste le caratteristiche per un chicco top. Indagate al vostro bar abituale e fateci sapere.

Se vi è piaciuto quest’articolo su il caffè di alta qualità  allora potrebbe piacervi leggere anche quest’altro sui metodi di tostatura del caffè  che si trova al link: http://www.italmoka.com/2017/05/18/storia-metodi-tostatura-del-caffe.html .

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